skip to Main Content

Urbino

Cenni storici sulla città

La città romana di Urvinum Metaurense divenne un centro importante durante le Guerre gotiche nel VI secolo. Venne poi presa nel 538 dal bizantino Belisario, togliendola ai Goti, passò quindi nel dominio dei Longobardi e poi dei Franchi. Il re dei Franchi Pipino offrì Urbino allo Stato della Chiesa. Intorno al 1200, cadde sotto il dominio dei nobili che combattevano tra loro nel vicino Montefeltro. Questi nobili non avevano diretta autorità sul comune, ma esercitavano pressioni per la loro elezione a podestà, titolo che Bonconte da Montefeltro riuscì a ottenere nel 1213, con il risultato che gli urbinati si ribellarono. Successivamente, però, i Montefeltro riuscirono a riprendere le redini della città. Durante questo periodo, Urbino prese l’aspetto che in parte ha ancora oggi.
L’esponente più famoso dei Montefeltro fu Federico, signore di Urbino dal 1444 al 1482, condottiero di successo, diplomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Federico mise mano ai problemi politici impellenti ed iniziò una riorganizzazione dello Stato, che prevedeva anche una ristrutturazione della città secondo un’impronta moderna, confortevole, razionale e bella. Alla sua corte, Piero della Francesca scrisse sulla scienza della prospettiva, Francesco di Giorgio Martini scrisse il suo Trattato di architettura e il padre di Raffaello, Giovanni Santi, scrisse il suo resoconto poetico dei principali artisti del periodo. La corte di Federico, attraverso le descrizioni di Baldassarre Castiglione introdusse i caratteri del cosiddetto “gentiluomo” in Europa, che rimasero pienamente in voga fino al XX secolo.
Cesare Borgia spodestò Guidobaldo da Montefeltro nel 1502 con la complicità del padre Papa Alessandro VI. Urbino rimase parte dello Stato Pontificio, sotto la dinastia dei duchi Della Rovere (1508 – 1631). Costoro trasferirono nel 1523 la corte nella città di Pesaro e Urbino e iniziò un lento declino che si sarebbe protratto fino agli ultimi decenni del XVII secolo.
A seguito dell’estinzione della dinastia dei Della Rovere (1631), Papa Urbano VIII incorporò il Ducato di Urbino nei territori papali, seguendo le volontà dell’ultimo duca. In seguito il ricco patrimonio artistico (compresi i mobili) del Palazzo Ducale andò a costituire, in massima parte, la dote dell’ultima discendente diretta dei Della Rovere, Vittoria, andata in sposa a Ferdinando II de’ Medici; successivamente queste opere costituiranno il nucleo della futura Galleria degli Uffizi.
Con l’elezione al soglio pontificio (1701) del cardinale urbinate Giovanfrancesco Albani, col nome di Clemente XI. Per la città si aprì l’ultima grande stagione di splendore, soprattutto sotto il profilo artistico-culturale; grazie al finanziamento, di importanti lavori di ristrutturazione di vari palazzi, chiese e monasteri della città. Mentre furono costruiti nuovi edifici e fu promossa la nascita di una rinomata manifattura artigiana. Questa nuova età di splendore terminò con la morte del papa del 1721, riavviando la città ad un lungo declino che si è esteso fino ai nostri giorni.
Nel 1789, a seguito del forte terremoto che aveva colpito Urbino, si verificò il crollo della cupola della Cattedrale, evento che portò al totale rifacimento della chiesa. Tra il 1797 e il 1800 la città venne occupata dalle truppe francesi, come gran parte dell’Italia centro-settentrionale. Durante l’occupazione francese Urbino e il suo territorio subirono le requisizioni di importanti opere d’arte, con il loro spostamento verso Parigi o Milano, nelle nascenti gallerie del Louvre o di Brera. Nel 1860 le truppe piemontesi entrarono in Urbino costringendo alla resa le ultime resistenze dell’esercito pontificio. Il nuovo governo attuò la confisca di vari beni ecclesiastici. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la città non subì alcun bombardamento, grazie ad un segnale convenzionale dipinto sul tetto del Palazzo Ducale.

Da visitare

Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale è una meraviglia architettonica che ben rappresenta il concetto di Rinascimento Matematico sviluppato a Urbino a partire dalla seconda metà del 1400, grazie a Federico da Montefeltro. La costruzione dà forma concreta a un ideale di armonia che mette insieme tutti gli elementi della cultura dell’epoca: matematica, geometria, astronomia, astrologia, arte decorativa. Nulla è lasciato al caso, in puro stile rinascimentale. Il palazzo si distingue da ogni altro in Europa: non è una struttura difensiva, è il luogo dell’incontro, con i due Torricini che svettano verso il cielo in un dialogo con il Divino.
Oggi il Palazzo Ducale è sede della Galleria Nazionale delle Marche, visitata ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Al suo interno sono custoditi alcuni dipinti oggi diventati il tratto iconico della cultura occidentale: la “Città ideale”, la “Flagellazione” di Piero della Francesca, la “Muta” di Raffaello. Spettacolare lo studiolo di Federico, in legno intarsiato. Nel museo troviamo molti dei capolavori di quegli stessi artisti che accorsero al richiamo della Corte: Paolo Uccello, Giusto di Gand, Giovanni Santi, Federico Barocci, solo per citarne alcuni.

Le Marche

Come fare a raccontare le mille sfumature dell’unica regione al plurale d’Italia?

Le Marche, affacciate sul Mare Adriatico al centro dell’Italia, già dal nome lasciano intendere le numerose anime che le popolano. Dal mare alle montagne, passando per gli antichi borghi e le città d’arte, le Marche rimangono nel cuore del viaggiatore e lo invitano a muoversi senza fretta, alla scoperta di incantevoli borghi adagiati su armoniose ed antiche colline, alla scoperta di quel “distillato d’Italia” che questo territorio rappresenta.
“L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo; le Marche dell’Italia…” (Guido Piovene)
Cosa vedere nelle Marche? Vogliamo raccontarvi la straordinaria molteplicità della nostra regione attraverso una lista, non esaustiva, di 30 luoghi imperdibili, da nord a sud. Trenta luoghi assolutamente da conoscere per cogliere l’unicità di questa terra plurale.

Best in Travel 2020 – Regione Marche al 2 posto nella top 10

Best in Travel è la pubblicazione che ogni anno mappa il meglio tra destinazioni sconosciute, e mete che vale la pena riscoprire. In tutto racchiude 30 luoghi, equamente divisi tra Paesi, Città, Regioni. Per ogni edizione vengono selezionati dai collaboratori delle guide sparsi in tutto il mondo, per farci vivere il viaggio come sempre con quel genuino spirito da pionieri, lo stesso d’altronde che ha ispirato il fondatore di Lonely Planet Tony Wheeler. C’è anche l’Italia nella Best in Travel 2020: ci sono le Marche, al secondo posto della  lista delle regioni che quest’anno meritano una visita.

Partecipazione al convegno

La partecipazione al convegno sarà in presenza, ad invito, e in streaming. Sarà possibile collegarsi, all’orario di apertura del Convegno, al link www.uniurb.it/live

Ospitality

Se vuoi partecipare al Convegno e hai bisogno di informazioni per l’ospitalità clicca qui.

Back To Top